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Incontro con l’autrice Rosa Amato.

Posted by Tiziana Iaccarino on 28/03/2014 in Interviste agli scrittori, Libri |

Ho il piacere di incontrare virtualmente un’autrice campana molto interessante, a mio avviso. Innanzitutto perché ha esordito nel settore editoriale con un’opera di pregio dedicata alla figura poliedrica di un personaggio realmente esistito: Costanza del Carretto Doria, nipote del grande ammiraglio Andrea Doria e poi perché è una persona molto preparata e di grande professionalità.
L’opera dal titolo completo “Costanza del Carretto Doria: un’aristocratica napoletana dall’intraprendenza economica genovese” con sottotitolo “Analisi di un patrimonio nobiliare” pubblicata da Impressioni Grafiche, fa un’analisi molto appassionata e appassionante di questa figura femminile forse anche molto moderna per la sua epoca, parliamo del ‘500 italiano.
Costanza del Carretto Doria era genovese, ma si trasferì a Napoli. Sposò il Principe Carlo de Lannoy e divenne Principessa di Sulmona. Si dice fosse una donna molto diversa dalle aristocratiche del tempo solo intente a esibire le proprie ricchezze per mostrare la grandezza del casato da cui provenivano. Costanza, infatti, era una donna che aiutava il prossimo sapendo rendersi utile e gestendo con dovizia il suo patrimonio. Ma di questo ci parlerà meglio l’autrice.

Rosa Amato si è laureata all’Università Federico II di Napoli con una tesi in Storia moderna. Pertanto, la materia che maggiormente la appassiona è divenuta il mezzo col quale ha deciso di analizzare determinate epoche e i suoi personaggi.
Ma sarà la stessa autrice a raccontarsi.

Ciao Rosa,
mi fa molto piacere scoprire la tua storia e in particolare curiosare intorno alla figura femminile di cui hai deciso di parlare nella tua prima opera letteraria, una biografia. A cosa è dovuta questa scelta?

RISPOSTA:
Leggere biografie di personaggi storici è sempre stato un mio interesse che negli anni è tendenzialmente cresciuto fino a culminare nella tesi di laurea in storia moderna e, infine, nella stesura di questo saggio storico dedicato alla vita della principessa Costanza del Carretto Doria, nipote del celebre ammiraglio Andrea Doria. In realtà la scelta è caduta su di lei perché è un personaggio dalle mille sfaccettature non ancora rivelate del tutto, quindi quale occasione migliore per portare  per la prima volta a conoscenza del pubblico una figura femminile che svela un altro volto delle nobildonne del Cinquecento: quello della intraprendenza sul piano sociale ed economico a dispetto di chi le crede dedite solo alle frivolezze e ad atteggiamenti di facciata.

Raccontaci chi era Costanza del Carretto Doria e il motivo con il quale ti ha “convinto” a raccontare la sua vita.

RISPOSTA:
Costanza era una nobildonna nata nel XVI secolo per cui possedeva tutti i privilegi aristocratici ma anche i limiti dell’essere donna, come l’obbedienza al padre e poi al marito, spazi di autonomia limitati al solo governo della casa e nessuna intromissione nelle faccende politiche del paese ed economiche della famiglia. Tuttavia, nonostante tali divieti, rimasta vedova dopo soli 5 anni di matrimonio, seppe far leva sul suo spirito imprenditoriale tramandatole dagli avi genovesi facendo meglio di quanto avrebbe saputo fare un uomo dell’epoca. Infatti si adoperò affinché il suo patrimonio lievitasse al punto da lasciare ai suoi successori una considerevole eredità e, allo stesso tempo, si impegnò in opere di beneficenza come la costruzione della Chiesa di Santa Maria degli Angeli a Pizzofalcone e La Casa del Rifugio, dove accolse le ragazze di strada.

Cosa hai trovato di diverso in lei rispetto alle nobildonne dell’epoca oltre, a quanto sembra, la generosità e l’intraprendenza?

RISPOSTA:
Nonostante la libertà che si era presa dopo essere rimasta vedova, non era facile per una donna dell’epoca, in una società assolutamente maschilista, amministrare un patrimonio tanto vasto e soprattutto essere presa sul serio nelle sue tante operazioni finanziarie, non avallandosi di nessuna autorizzazione maschile né del consenso dei familiari. Costanza era determinata a farsi strada da sola tra mille difficoltà e così fece. I risultati della sua attività parlano da soli.

Che tipo di ricerche hai dovuto affrontare e quanto tempo ti ci è voluto per raccogliere le informazioni che, di certo, avrai dovuto conoscere per raccontare la vita di questa nobildonna?

RISPOSTA:
Le fonti dalle quali ho acquisito le innumerevoli informazioni riguardanti la sua vita, il suo palazzo, i suoi beni e le sue attività finanziarie e caritative sono quelle presenti nei documenti notarili conservati negli Archivi di Stato di Napoli e Doria Pamphilij di Roma. Successivamente le ricerche si sono spostate al nord, nei territori appartenenti alla provincia di Genova, Savona, Alessandria e Asti dove si trovano le origini della famiglia Del Carretto. Ed è singolare come una ricerca partita anni fa a Napoli e poi a Roma, sia poi continuata al nord d’Italia nelle stesse zone dove mi sono trasferita per insegnare. Una coincidenza, caso fortuito oppure, come faceva notare un mio amico appassionato di ricerca storica, i personaggi a cui ci si affeziona ti aiutano dall’aldilà ad unire i fili della loro vita.

Ora ti faccio una domanda che può risultare strana, ma se tu fossi vissuta in quell’epoca e avessi deciso di scrivere la biografia della Principessa di Sulmona, perché Costanza divenne Principessa dopo aver sposato il Principe Carlo de Lannoy, cosa avresti raccontato e cosa avresti voluto chiederle? Avresti avuto almeno una domanda da porle direttamente?

RISPOSTA:
Avrei raccontato anche le storie e le vite dei personaggi che ruotavano attorno a lei, dalla servitù ai ragazzi di strada, dai contadini ai mercanti. Insomma, la vita sicuramente poco agiata e faticosa che la povera gente conduceva e di cui abbiamo scarne testimonianze scritte. Le avrei chiesto cosa vedeva di così terribile attorno a lei tanto da indurla a finanziare instancabilmente con grosse somme di denaro opere di beneficenza a favore degli ultimi e dei diseredati.

Infine, secondo te, che tipo di patrimonio culturale credi abbia lasciato questo personaggio della nostra storia?

RISPOSTA:
Costanza lascia un patrimonio culturale di notevole bellezza come la Chiesa di Santa Maria degli Angeli a Pizzofalcone e la Casa del Rifugio in via dei Tribunali, entrambe a Napoli. Chiesa davvero maestosa, la prima, ed incantevole per le rifiniture di pregio, per le opere in essa conservate e per l’annesso convento, ora sede del Tribunale Militare di Napoli. La Casa del Rifugio è attualmente sede della chiesa di Santa Maria del Rifugio.

E poi anticipaci i tuoi progetti. Hai altri manoscritti oppure opere nel cassetto che vorresti porre all’attenzione del pubblico e di che genere?

RISPOSTA:
Dopo essermi cimentata nella stesura di un saggio storico, seppur dallo stile per così dire agile e asciutto,  vorrei mettermi alla prova con un libro di racconti, sempre a sfondo storico, unendo così la mia passione per la storia alla necessità di pubblicare un genere alla portata di tutti, che sia meno settoriale e che possa avvicinare la gente alla storia, che è e sarà sempre “magistra vitae”.

Segnaliamo il sito ufficiale della tua opera al link:  http://costanzadelcarrettodoria.weebly.com/ e invitiamo il pubblico a ordinare il tuo libro in libreria oppure anche on line presso i maggiori store, perché va detto che è davvero molto interessante.

Grazie per la tua disponibilità!

Tiziana Iaccarino.

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