Grimorio: magie e incantesimi
Rieccoci qui, ancora una volta a parlare di streghe e di tutti i vari aneddoti a esse correlati. Aneddoti spinosi, tosti e inquietanti, ma pur sempre misteriosi e affascinanti nella loro completezza. Ma che streghette saremmo se non nominassimo almeno una volta la parola Grimorio? Come? Vi state chiedendo cosa sia un Grimorio? Bè, vi capisco: in effetti, suona tanto come l’antipatico termine inglese Grime che altri non è che sinonimo di sporcizia. Ma niente paura, nessuno vuole tenere una lunga e noiosa lezione sulla raccolta differenziata e tutto quel che ne consegue, perché qui stiamo parlando di un libro. Già, proprio così. Ma mica un libro come tanti – nossignore – visto che il Grimorio non è altro che il leggendario libro degli incantesimi. Lo specchio dell’anima, la bibbia che ogni strega degna di questo nome dovrebbe possedere nella propria biblioteca (ben nascosto mi raccomando, dopotutto si tratta del custode dei segreti più intimi e personali), un contenitore di magia insomma, che racchiude incantesimi per creare talismani fatati o invocare entità soprannaturali a volte anche pericolose, liste di angeli e demoni e chi più ne ha più ne metta. Praticamente roba di tutti i giorni… Certo. Ma, scherzi a parte, qual è il reale significato di questo grosso e antico volume dalle pagine ingiallite? Dalla storia sappiamo che la parola Grimorio, chiamato anche Libro delle Ombre nella famosa serie televisiva Streghe, deriva dal francese antico Gramaire, che ha la stessa radice di Grammatica, e questo probabilmente perché verso la fine del Medioevo, epoca a cui risalgono queste antiche scritture, le grammatiche latine rappresentavano il fulcro degli studi scolastici, soprattutto quelli universitari che erano controllati dalla Chiesa, e per la maggioranza del popolo all’epoca più o meno analfabeta tutti gli altri libri erano considerati sinonimo di stregoneria. Tra i Grimori più conosciuti e gelosamente custoditi ricordiamo il celebre La Chiave di Re Salomone, detto anche Libro del Diavolo, proibito dalla Santa Inquisizione perché giudicato eretico, e Il Corvo Nero (o La Triplice Coercizione dell’Inferno) considerato uno tra i più diabolici e pericolosi perché creato per evocare e soggiogare gli spiriti al proprio potere. Un Grimorio può però essere anche ereditato e passare quindi di generazione in generazione, proprio come è successo a Allyson, la strega protagonista del mio romanzo fantasy Dannatamente tua (flower-ed 2013). La ragazza, infatti, ancora giovane e inesperta nel praticare la magia riceve in dono il libro degli incantesimi dalla nonna, che prima di morire glielo affida con la promessa di custodirlo sempre gelosamente e soprattutto di tenerlo lontano da occhi indiscreti. Scoprirà poi che quell’ingombrante volume, che dopo l’iniziale attimo di smarrimento e rifiuto diviene ben presto parte integrante della sua vita, è in realtà appartenuto alla sua antenata Nathalie, un’antica strega dotata di poteri sovrannaturali in grado di sconfiggere anche i demoni più potenti. Insomma, cosa possiamo dire? Il Grimorio somiglia tanto a quel diario segreto che tutte, almeno una volta nella vita, abbiamo tenuto e che forse alcune di noi tengono ancora, no? In fondo è quasi uno specchio della verità che racchiude l’io più profondo di una strega, custodendone intatta la sua essenza e rimandandone un’immagine pura, senza filtri. Come un’istantanea dei sentimenti. Dedicato a tutte noi dolci streghette. Alla prossima!
Ilenia Di Carlo
Ilenia Di Carlo
Dannatamente tua