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Penna d'oca
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8 Comments
Chi sono:
Sono ragioniera, non avevo mai pensato di scrivere libri, se non dopo essermi occupata di lavori socialmente utili. Tutto comincia a seguito dell’“Operazione Leopardo”, che indirettamente causò la chiusura dei cantieri di cui mi occupavo per quanto riguardava la parte contributiva e mi sono dovuta rimboccare le maniche e cambiare totalmente la mia prospettiva di vita. Così, mi occupavo di assistere anziane allo stato terminale o quasi e per non soccombere alla malinconia e all’angoscia che tutto questo mi causava; sono molto sensibile e mi affezionavo alle persone, decisi di svagarmi con la lettura di classici: Dorian Gray, Madame Bovary, Cime Tempestose, Il giocatore e così via. Riuscivo ad avere una sorta di dejà vu, dove mi vedevo sdoppiata nel ruolo sia di scrittrice che di attrice. A Caltanissetta, dove vivo, non c’erano Accademie e Scuole di teatro, ma casualmente vedo una locandina, dove si evinceva che una Scuola Media avrebbe erogato da lì a poco svariate tipologie di corsi. Bene, per me fu in invito a nozze; faceva al caso mio e iniziai a frequentare contemporaneamente sia il laboratorio teatrale che il laboratorio di regia. Quindi rielaborai un Atto di: “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare e così come la buttai giù piacque al regista che la mise poco dopo in scena. Ci provai gusto e dopo qualche anno mi proposero di rifare un altro laboratorio di scrittura creativa e poi un altro ancora. Fu così che una notte di ferragosto, ho unito e rielaborato tutti i testi di coloro che avevano partecipato ai corsi, mi sono messa a studiare sceneggiatura on line e ne uscirono i primi lungometraggi che riuscii a far partecipare al prestigioso Premio Solinas. Poi non mi fu più data l’occasione di fare l’autore di testi teatrali, ma io continuavo da sola. Mi preferivano come attrice, dicevano, per la spontaneità. Il mio monologo fu la rivincita, mi beccai per due sere consecutive la standing ovation; il pubblico del Teatro Regina Margherita, sovrano, aveva apprezzato. Tuttavia tra boicottaggi vari, non mi sono mai rivista nel video che non mi hanno mai fatto avere. Ma furbescamente, sono riuscita ad ottenere, grazie a lusinghe, delle foto e con sapiente montaggio e sommato ad un altro laboratorio cinematografico, dove mi diedero uno show real, ho avuto il coraggio di farne tante versioni, tra cui un cartoon e di partecipare a Festival in tutto il mondo, ottenendo risultati impensabili: mi sono classificata a Los Angeles al terzo posto, con la versione in bianco e nero di I’m a singer, all’Archilight Film Festival e a New York, con la versione cartoon, ad Driven Technology, mi sono classificata al terzo posto come regista professionista. Non mi sono mai montata la testa e per sette anni, mentre non lavoravo più ho frequentato diversi Corsi sia sul sociale, che sul web e sul turismo e mi richiedevano di fare delle tesine, che io elaboravo, ma nessuno credeva che fossero frutto del mio sacco e pensavano che fossero dei libri, rubati chissà a chi. Morale della favola tra virus e cassetti le mie opere sono rimaste occultate per anni nella pendrive o nel remoto di un programma inutilizzato. Poi un giorno riemergono e decido di proporle a vari editori, che fiutando l’affare mi propongono contratti che però, io non convinta non accetterò mai. Poi inizio a considerare l’opzione del self-publishing e facendo delle ricerche trovo Youcanprint, che mi ha aiutato passo dopo passo in questa impresa che sembrava titanica e ho avuto dei risultati impensabili, nel vedere le mie opere pubblicate ed apprezzate nei migliori siti editoriali. Adesso voglio trasmettere la mia autostima, ad altre persone che sicuramente avranno tante cose da imparare e magari un giorno riuscire a formare un bel gruppo di sceneggiatori, per esportare le nostre opere ai produttori che ne faranno richiesta e o a creare un team di criminologhe.
Benvenuta Maria! 🙂
Sono il quarto di sei figli maschi; mio padre aveva il volto di Clark Gable e faceva la réclame alle lame “Gillette”. Mia madre suonava il piano e mio nonno, Nick, faceva il barman al “Carlyle” sulla Madison Avenue, dove s’incontrava la più fantasmagorica compagnia etilica d’America: Hemingway,Faulkner,Fitzgerald…
Per continuare la tradizione di famiglia, non mi restavano che due possibilità: fare il pianista o il copy. Ho scelto di fare il copy perché sono astemio.
Che descrizione originale! Benvenuto e in bocca al lupo per questa scelta!
Grazie Laura,
prima di postare qualche racconto e sottoporlo alla critica dei lettori, ti chiedo cortesemente di darmi alcune indicazioni:
1) come faccio a ritrovare il mio nome una volta che sono in piattaforma?
2) come posso inserire una mia foto?
3) come inserire una racconto e commentare quello degli altri lettori?
In attesa di una tua risposta, ti saluto cordialmente.
AGS
In realtà da qualche tempo Penna d’Oca non è più una piattaforma per la pubblicazione di testi, ma un blog di notizie e rifelssioni sulla scrittura. Se sei interessato a collaborare, ti posso spiegare come.
Sì, certo, spiegami come; come posso inserire una mia foto?
Grazie!
A presto
AGS
Se sei ancora interessato scrivici via mail.
Grazie!