Amalia Santiangeli, l’amore e la scrittura
Il sito di Pennadoca è stato un punto di riferimento importante per me. Molti anni fa, proprio qui condividevo poesie e racconti con gli altri autori e poi, quando ho fondato la mia casa editrice, proprio fra quegli autori ho trovato Amalia Santiangeli, una scrittrice che ha fatto dell’amore, nella vastità dei suoi significati, l’oggetto dei suoi scritti e che è diventata una delle penne più produttive di flower-ed. Ha pubblicato con noi “Volando verso l’Australia“, “Incontro. 20 poesie“, “Scrivere è un po’ come amare“, “Le scarpe” e “Il pozzo in giardino“: questi ultimi due racconti li potete scaricare gratuitamente dal nostro sito.
Lascio ora la parola ad amalia affinché possa raccontarci qualcosa di questo straordinario percorso fatto di amore e scrittura.
Michela Alessandroni
Cari amici lettori e, visto il contesto, cari colleghi di Pennadoca,
l’affetto e la riconoscenza che ho nei confronti di questo sito (ponte fra i diversi miei manoscritti chiusi in un cassetto e la flower-ed, casa editrice che mi ha scovata, contattata e con la quale ormai da diversi anni abbiamo un bel rapporto di collaborazione, pubblicando ben 5 miei e-book) mi ha portata a condividere con voi quello che è stato uno dei motori principali della mia passione per la parola scritta: l’Amore!
Certo, certo, vedo il sorriso sui vostri volti… Non è una grande originalità, avete ragione ed è per questo motivo che cercherò di essere poco noiosa e soprattutto sintetica!
Vi farò sorridere ancora di più: difficilmente mi piacciono romanzi non a lieto fine; suvvia, già nella realtà siamo così carichi di delusioni, sofferenze, amarezze che almeno quando leggo un libro (ma vale lo stesso discorso anche per le commedie a teatro, come i film al cinema) ambisco al famoso “… e vissero felici e contenti…”, alias per me la storia d’Amore deve corrispondere alla favola, lunga, corta, intricata, come volete e preferite, ma… a lieto fine!
Da bambina, per motivi di famiglia e di salute di mia mamma, non uscivo molto, trascorrevo il mio tempo fra la scuola e la casa; la televisione non era quell’intrattenimento onnitemporale di oggi, e quindi ho imparato ad annioarmi e soprattutto a far trascorrere il tempo galoppando sul cavallo della mia fantasia, compensando vuoti, silenzi e spesso preoccupazioni.
La prima cosa che ho messo per iscritto è stata una brevissima poesie sulle coccinelle, sulla loro bellezza e su quanto mi dessero gioia con la loro presenza.
La mia famiglia era molto concreta e non vedeva di buon occhio che una persona potesse pensare a scrivere per professione, per cui studi e lavoro mi hanno portato a essere molto impegnata nell’ambito di numeri, cifre, quadrature, bilanci.
Appena il tempo me lo permetteva, sovente quando dovevo anche sfogare qualche delusione in maniera intima, prendevo un quaderno e una biro, e tracciavo segni di senso compiuto che poi prendevano la forma di racconti, poesie, riflessioni.
Il romanzo è arrivato dopo, in età adulta, dopo aver letto tantissimo di autori di ogni genere, nazionalità e stile. Non ho un genere preferito, dipende molto dal momento in cui leggo; mi sono piaciuti i generi più diversi: quanta ricchezza c’è nella differenza, nella policromia, nella poliedricità!
Mi sono accorta che non riesco, non voglio stare fuori dalla storia: cerco di inserire mie riflessioni, principi e valori (fedeltà, fiducia, sincerità, attenzione, tenerezza, speranza) sia all’interno dei dialoghi e dei pensieri dei protagonisti, ma anche come miei incisi chiarificatori.
Un’altra mia caratteristica è la sinteticità: non mi piacciono le storie cariche di dettagli, di descrizioni, che quando li vivo da lettore mi accorgo sorvolare senza alcuna attenzione e spesso anzi con fastidio.
Mamma mia, quanto sto scrivendo!
Adesso vi lascio, augurandovi di avere sempre la voglia di continuare a mettere per iscritto i vostri pensieri, di non arrendervi di fronte all’indifferenza di chi vi sta intorno, non vi comprende, non vi legge o, peggio ancora, vi critica per aver scelto la scrittura!
Scrivere è un’arte straordinaria, bellissima, carica di significato umano, memoria di sentimenti ed emozioni, proiezione di sogni, fucina di soluzioni, con valenze pari alla seduta di psicoterapia o di confronto liberatorio nel confessionale.
Vi auguro che tutti i vostri sogni si possano realizzare, se non proprio nel vostro oggi, almeno in quello dei vostri molti protagonisti!
Amalia Santiangeli
Amalia Santiangeli
Volando verso l’Australia
2 Comments
Per me è sempre commovente sapere che Penna d’Oca ha significato qualcosa per qualcuno di voi! Grazie!
Grazie a te 🙂